Di piante e fiori interessanti per gli insetti apoidei perché producono pollini ce ne sono veramente tanti che differiscono anche per la disponibilità geografica e per periodi di fioritura. Ciò costituisce ovviamente una delle tante incognite del fantastico mondo delle api, discriminanti sia a livello qualitativo che quantitativo per la produzione del miele.
La composizione del miele è in stretta relazione con la sua origine botanica. E’ composto principalmente da zuccheri (75-80%) e la quantità d’acqua può variare dal 15% al 20%, con un valore ottimale attorno al 18%. Ma le quantità e la tipologia di zuccheri possono differire anche notevolmente in base alle specie da cui provengono. A titolo di esempio: il miele di castagno presenta un basso contenuto di saccarosio e percentuali alte di isomaltosio; il miele di robinia (o miele di acacia) è caratterizzato dalla presenza del trisaccaride erlosio e ha un tasso elevato di saccarosio; il miele di girasole mostra un basso contenuto di disaccaridi; il miele di timo presenta una bassa percentuale di saccarosio; i mieli di melata sono caratterizzati da alte percentuali di trisaccaridi. Si parla di miele uniflorale quando esso proviene principalmente da un’unica specie botanica, altrimenti viene considerato miele millefiori.
Il nettare è il liquido zuccherino estratto dai fiori e la melata è una sostanza prodotta da alcuni insetti, che estraendo linfa da alcune piante per nutrirsene, trattengono alcune le sostanze eliminando questo liquido ricco di zuccheri depositandolo su foglie o ramie le api ed altri insetti lo raccolgono. Le piante da cui si può ricavare melata sono moltissime, tra cui si possono citare l’abete, il pino, la quercia, il pioppo, l’acero, il castagno, la robinia e vari alberi da frutto. Le composizioni di nettare e melata possono variare molto in base alla specie di provenienza e questo determina le caratteristiche del miele.
Il miele è ricavato dalla melata o dal nettare dei fiori per evaporazione dell’acqua grazie all’aria secca e calda dell’alveare e tramite la trasformazione enzimatica degli zuccheri. Particolarmente importante è l’azione di un enzima secreto dalle ghiandole salivari delle api (l’invertasi), che trasforma quasi tutto il saccarosio in glucosio e fruttosio. La trasformazione porta ad un’equalizzazione nella composizione degli zuccheri quindi anche da nettari e melate con concentrazioni zuccherine molto diverse tra loro, si avranno varietà di miele con una composizione di zuccheri molto simile.
Il progetto Api Felici vuole tutelare il delicato mondo delle api con una gestione consapevole ed etica del loro prezioso prodotto: il miele. Creando ambienti adatti con grande tipologia di fiori disponibili nel territorio e tutelando le oasi naturali che presentino condizioni favorevoli alla vita e prosperità delle api con arnie poste in ambiente privo di sostanze tossiche, in cui saranno disponibili fiori e piante in prevalenza melliferi anche mediante piantumazione, che possa garantire gli equilibri necessari affinché ci sia una vasta qualità e quantità di fiori disponibili per l’impollinazione, in modo da ottenere così un’apicoltura biologica.
Noi siamo per le api felici. Cerchiamo adesioni che ci sostengano per la salvaguardia di questi meravigliosi insetti. Aiutaci a creare oasi di serenità per il loro mondo. Raccogliamo fondi per le isole verdi donando arnie, sementi e piantando alberi e piante mellifere. Partecipa e dona anche tu.
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